mercoledì 28 novembre 2012

Starbooks di Novembre 2012: terza e ultima puntata con i "Pepper nuts"

Ultima puntata dell'anno con lo Starbooks, ma da Gennaio saremo di nuovo in pista con un anno tutto da leggere... :-)
Le ricette che ho provato da questo libro mi hanno soddisfatta, le dosi sono corrette e i procedimenti anche, qualche dettaglio in più, in alcune, sarebbe auspicabile, ma il mio feedback è positivo :-). Ma non per tutte noi è stato così...


Ecco quello che troverete dalle altre Starbookers:

Ale - Menù Turistico: Ring cake
Cristina - Vissi di Cucina: Gløgg
Emanuela - Arricciaspiccia: Christmas rice pudding
Mapi - La Apple Pie di Mary Pie. Danish Christmas Pastries
Patty - Andante con Gusto: Controfiletto di maiale con mele e topinambur
Roby - Le Chat Egoiste: Dolcetti di Santa Lucia
Stefania - l'Araba Felice: Honey layer cake with orange mousse

Come ultima ricetta vi propongo dei biscottini, dall'aspetto simpatico, dal gusto speziato (non è una novità, ma è una caratteristica dei dolci scandinavi), e di consistenza croccantina...i Pepper nuts.

Nell'introduzione alla ricetta, la Hahnemann, scrive che questa è una ricetta facile e divertente, e ci si può far aiutare dai bambini nella preparazione. Questi biscottini rientrano nella quotidianità del mese di Dicembre e vengono serviti ovunque. Non abbandonateli durante la notte, altrimenti gli elfi verranno a rubarli! Il nome di questi dolcetti deriva dalle spezie utilizzate, ma non c'è pepe all'interno!



Ingredienti per 120 biscotti (circa)

375g di farina bianca 00, più quella per la spianatoia
½ cucchiaino da tè di lievito in polvere (per dolci)
½ cucchiaino da tè di noce moscata grattugiata fresca
½ cucchiaino da tè di zenzero in polvere
2 cucchiaini da tè di cannella in polvere
175g di burro salato
180g di dark brown soft sugar (zucchero grezzo + melassa)
1 uovo, sbattuto


 Setacciare insieme la farina, il lievito e le spezie. Sciogliere il burro ed unirlo al mix di farina e spezie(io ho fatto intiepidire il burro prima di unirlo al mix). Aggiungere lo zucchero e l'uovo ed impastare, su di un piano di lavoro infarinato, fino a quando sarà omogeneo e liscio. Lasciar riposare a temperatura ambiente. Preriscaldare il forno a 180°C. Formare dei rotolini lunghi e sottili con l'impasto. Tagliare l'impasto in piccoli pezzi, poi formare delle palline, rotolando il composto tra le mani, (i miei rotolini tendevano a sbriciolarsi un pò, così ho formato le palline direttamente dall'impasto senza più avere difficoltà). Posizonare tutte le palline su una teglia rivestita con carta forno, distanziandole un pò una dall'altra (io le ho messe a 2-3cm di distanza). SI dovranno fare più infornate. Cuocere per 10 minuti circa, far raffreddare bene su una gratella, poi conservare in scatole a chiusura ermetica fino a 4 settimane.

Note personali
Ricetta semplice e simpatica. I biscotti sono più buoni se mangiati dopo 2-3 di giorni di riposo. Io ho ottenuto circa 100 biscotti, quindi meno di quelli indicati dall'autrice, probabilmente perchè i miei erano più grandi... Il colore dei miei Pepper nuts, è più chiaro rispetto a quelli della foto sul libro, ma non so perchè... La cottura era giusta, le spezie anche...

lunedì 26 novembre 2012

Le Arancine di riso al ragù d'agnello, mele e timo per l'MTC di Novembre 2012

Ultimo appuntamento dell'anno con l'MTC, la sfida più attesa del mese, per tutti noi appassionati di cucina, creato da Ale e Dani. Tutta l'allegra brigata si è trasferita sul nuovo blog, dedicato all'Emmetichallenge... uno spazio nuovo solo per quello!!!
Roberta - Puppacena, la vincitrice dello scorso mese, ha proposto una ricetta siciliana, anzi, palermitana: le Arancine di riso. Vengono chiamate al femminile nella Sicilia occidentale, ma se vi sposterete un pò più a Oriente, le troverete sotto un altro nome... Arancini. Che siano al femminile o al maschile, io adoro questo cibo di strada!
Quando viene pubblicata la ricetta della sfida il 5 del mese, la parte del mio cervello dedicata al cibo, inizia a fermentare, alla ricerca di un'idea... Questa volta, l'idea per il ripieno, "la conza", come scrive Roberta, è arrivata da mia sorella Chiara, che ha vissuto per qualche anno in Sicilia, e che mi ha detto: "ma perchè non prepari un ripieno con carne di agnello e mele...?"  L'idea mi è piaciuta moltissimo: detto-fatto. Ieri per pranzo, sulla mia tavola, c'erano le Arancine al ragù di agnello, mele e timo. Ovviamente mia sorella è stata invitata, l'idea di partenza è sua :-)

Per la preparazione del riso, della lega, e per la frittura, ho seguito la ricetta perfetta di Roberta, dimezzando le dosi, ma se tornassi indietro, cucinerei la dose intera... Mio nipote di otto anni, prima di salutarmi, mi ha detto: "zia, ma non è avanzato un'arancino*da portarmi a casa ...?"  Mio nipote li chiama così, è nato a Messina, e lì vivono i suoi nonni paterni. Mi ha anche detto: " Io di solito mangio quelli a punta..." Gli ho spiegato la differenza e lui mi ha  sorriso, un pò dispiaciuto, perchè è tornato a casa senza la sua arancina...

Arancine di riso al ragù d'agnello, mele e timo



Ingredienti per 12-13 pezzi

Per il riso

500g di riso Carnaroli
1,5 lt. circa di brodo vegetale bollente (fatto in casa con carota, sedano, cipolla e pepe)
50g di burro
2 scalogni piccoli
20g di Parmigiano reggiano grattugiato
20g di Pecorino romano grattugiato
una bustina di zafferano
sale e pepe q.b

Per il ragù d'agnello, mele e timo

200g di polpa d'agnello macinata
100g di salsiccia
1 cucchiaino di concetrato di pomodoro, sciolto in una tazzina d'acqua calda (o brodo)
uno scalogno, una carota e un pezzetto di sedano, tutto tritato finemente
poco brodo di carne bollente
le foglioline di due-tre rametti di timo fresco (ottimo con l'agnello!)
mezzo bicchiere di vino rosso corposo, per sfumare
olio exv d'oliva
sale e pepe q.b.
1 mela Golden, lavata, sbucciata e tagliata a cubetti (1 cm di lato circa)
le foglioline di un rametto di timo (ottimo anche con le mele!)
un pizzico di scorza di limone (non trattato)
una piccola noce di burro
pepe q.b.

Per la lega (ne resterà molta, ma occorre poter immergere bene l'arancina)
400 ml d'acqua
la metà (rispetto all'acqua di farina)
½ manciata di sale

Per la panatura (ne resterà molto anche qui)
350 g di pangrattato

Per la frittura 
2,5 lt. di olio di semi di arachidi

Ho preparato il riso e il ragù sabato, in modo da averli già pronti la domenica mattina.
In una pentola adatta, far imbiondire lo scalogno in 30g di burro, versare il riso e tostarlo. Regolare il brodo di sale, e versarlo, poco per volta, mescolando. Unire lo zafferano, sciolto nell'ultimo mestolo di brodo che si verserà. Tenere il riso ben al dente e compatto, non come per il risotto (stavo per dimenticarlo... sono abituata a cucinare il risotto all'onda!). Unire il burro e i formaggi, mescolando. Far intiepidire il riso, immergendo la pentola in acqua fredda, facendo attenzione a non far entrare l'acqua nel riso. Stendere il riso in una teglia, far raffreddare, e conservare in frigorifero, coperto, per 3-4 ore o fino al giorno successivo.
Per il ragù, in un tegamino di coccio (o in un pentolino d'acciaio a fondo spesso) far rosolare lo scalogno, la carota e il sedano con l'olio exv. Unire il timo, cuocere ancora un minuto, poi aggiungere le carni, e far rosolare bene, sgranandole con un cucchiaio. Sfumare con il vino rosso, unire il concentrato di pomodoro e poco brodo bollente in modo da coprire appena la carne. Proseguire la cottura, a fuoco basso per 45 minuti circa, o finchè il ragù risulterà den denso. Regolare di sale e pepe.
Cuocere la mela in un tegame antiaderente, con il burro, il timo e la scorza di limone per 6-7 minuti  (la mela deve rimanare ancora un pò croccante) e pepare. Unire, delicatamente, al ragù, e far raffreddare. Riporre in frigorifero in un contenitore a chiusura ermetica per qualche ora, o fino al giorno successivo.

Disporre la linea con tutti gli ingredienti per formare le arancine.
Preparare la lega facendo una pastella liscia con l'acqua, la farina e il sale, usando una frusta. Coprire con pellicola per alimenti e far riposare.
Prendere un pò di riso (freddo) e modellare delle palle (le mie erano delle dimensioni di una piccola arancia) tra le mani, compattando bene. Disporle su un vassoio e farle raffreddare per almeno 30 minuti in frigorifero, perchè il riso, lavorandolo, si sarà riscaldato un pò. Questo renderà più semplice il lavoro di farcitura successivo...


Tenere una palla di riso in una mano, e con il pollice dell'altra, creare un buco partendo dall'alto, e allargandolo spingendo anche verso il lati, in modo da ottenere una sorta di ciotolina. Proseguire allo stesso modo fino all'esaurimento del riso.
Con la punta delle dita prendere un pò di ragù e inserirlo all'interno del buco creato in precedenza, spingendo il ripieno verso il basso, e cercando di portare il riso in avanti per poter chiudere l'arancina, dandogli sempre la forma di una palla, che deve essere compatta, liscia e senza buchi. Proseguire fino al riempimento di tutte le arancine. Riprendere la pastella della lega, mescolarla un pò con la frusta, ed immergere le arancine, una per volta, in modo da rivestirle bene. Farle scolare un pò su una gratella (tipo quelle per dolci), ma senza farle asciugare. Come scrive Roberta, questo servirà a lasciare solo un velo sottile di pastella, evitando di formare un pappone quando si andranno ad impanare le arancine.Mettere il pangrattatto in una teglia dai bordi alti ed impanare le arancine, una alla volta, pressandole e compattandole bene, in modo da unire bene lega e pangrattato, ridandolgi la forma rotonda, se occorre.Riscaldare bene l'olio in una friggitrice, ed immergervi le arancine, poche per volta, e facendo attenzione che non si tocchino una con l'altra. Dopo pochi minuti saranno pronte, cioè dorate in superficie. Scolarle, metterle su carta assorbente da cucina e servire subito!

Il ripieno è stata un deliziosa sorpresa, gusto pieno ed equilibrato, insomma... un vero successo per la gioia di tutta la famiglia.
Sono soddisfattissima del risultato ottenuto, che è stato ottenuto soprattutto grazie alle indicazioni precise e chiare di Roberta... grazie! Per le mie arancine, d'ora in avanti, seguirò sempre la tua ricetta :-)

mercoledì 21 novembre 2012

Starbooks di Novembre 2012: "Petti d'anatra al forno con chips di topinambur"... il viaggio nel Natale Scandinavo continua...

Con la prima puntata dello Starbooks di questo mese, vi abbiamo introdotto nello spirito natalizio nordico... Siete pronti per continuare con questo tema...? Sì? Bene, perchè la seconda ricetta che ho scelto dal libro di Trine Hahnemann:" Scandinavian Christmas", è molto buona, semplice, veloce (a parte il passaggio in frigorifero per la marinatura) e scenografica, che a Natale va sempre bene!
Il titolo in inglese è "Lightly salted duck with Jerusalem artichoke crisps".



Trine scrive che, in Scandinavia, amano molto curare le cose. E' un'eredità che proviene dall'antica necessità di dover conservare il cibo per sopravvivere... Ora viene fatto solo per il gusto di farlo... Questi petti d'anatra, possono essere, sia un delizioso pranzo leggero, che un antipasto. Tagliati a cubotti, vanno bene come starter, se li servirete come piatto principale, tagliate l'anatra cotta a fette, e conditela con una vinaigrette preparata con: olio di noce, foglie d'insalata e noci.

Come continua l'avvicinamento al Natale dalle altre Starbookers...?

Dani di Menu turistico - Oat cookies 
Cristina di Vissi di cucina - Popcorn salato al cioccolato
Roby di Le chat egoiste - Rape con panna e pancetta
Mapi La Apple Pie di Mary Pie - Crisp Cinnamon Cookies
Stefania l'Arabafelice - Pulla Bread
Ema Arricciaspiccia - Gingerbread town 
Patty di Andante con gusto - Vanilla cookies



tra parentesi le mie note

Ingredienti per 8 persone (antipasto)

Per la marinata:
4 cucchiai da tavola di sale
4 cucchiai da tavola di zucchero semolato
2 foglie d'alloro
6 chiodi di garofano
la scorza grattugiata finemente di un'arancia non trattata

Per l'anatra:
3 petti d'anatra

Per le chips di topinambur:
400g di topinambur
2 cucchiai da tavola di olio d'oliva (extravergine)
1 cucchiaio da tavola di sale
pepe nero macinato fresco

Versare 800 ml di acqua in una pentola capiente e aggiungere tutti gli ingredienti della marinata. Mettere la pentola su fuoco medio, e mescolare finchè lo zucchero ed il sale si saranno sciolti. Portare la marinata a bollore, quindi spegnere il fuoco e mettere da parte finchè si sarà raffreddata completamente. Mettere i petti d'anatra in un contenitore adatto a contenerli (a misura) e ricoprilri con la marinata fredda. Coprire con pellicola per alimenti, e mettere in frigorifero per tutta la notte.
Preriscaldare il forno a 180°C.
Prelevare i petti d'anatra dalla marinata, asciugarli bene con carta da cucina, e posizionarli su una teglia da forno. Cuocerli nel forno caldo per 18 minuti (anche 20, dipende dalla grandezza), devono rimanere rosa all'interno.
Lavare i topinambur e tagliarli a fette molto sottili, se avete una mandolina usate quella. Separare tutte le fette, e distribuirle, in un unico strato, sopra due teglie rivestite con carta forno. Spennellare il topinambur con l'olio e cospragere con sale e pepe. Cuocere in forno, alla stessa temperatura dell'anatra, per 25-30 minuti, o finchè le fettine di topinambur saranno dorate e croccanti. Far raffreddare su una gratella.
Tagliare l'anatra a cubi (di 3 cm circa di lato). Bucare le chips di topinambur (2 o 3 per volta, come si vede nella foto) con uno stuzzicadenti, poi fissarle sul cubo d'anatra, così, ogni canapé, sembrerà una piccola barca a vela.

Note personali.
Se vi piace l'anatra, questa ricetta fa per voi, se non l'avete mai assaggiata, questa poterbbe essere l'occasione giusta! Non ho incontrato nessuna difficoltà, è veramente un piatto veloce e gustoso La quantità di topinambur è abbondante, servite quelli che avanzano a parte come snack, o nel piatto insieme all'anatra. Sono deliziosi preparati in questo modo: uno tira l'altro... :-)

Arrivederci con lo Starbooks a mercoledì prossimo!

mercoledì 14 novembre 2012

Starbooks di Novembre: un viaggio nel Natale Scandinavo con la "Christmas cake"

Ok, il Natale è ancora lontano, ma non così tanto, quindi, per lo Starbooks di questo mese, abbiamo deciso di tuffarci nel Natale Scandinavo con il libro di Trine Hahnemann: "Scandinavian Christmas" . Il libro propone ricette tipiche del Natale, provenienti da: Svezia, Norvegia, Finlandia e Danimarca, che ti fanno immergere nell'atmosfera natalizia, quella buona!
Non so se sia così anche per voi, ma per, me il Natale, visto che sono nata in montagna, e fino ai 20 anni ho sempre passato lì le vacanze natalizie, significa anche neve, camino e... freddo! Le immagini di questo libro, ti scaldano sia il cuore che il corpo intero... speriamo che sia lo stesso anche con le ricette :-)))


Sulla terza di copertina del libro, si trova una breve descrizione di Trine Hahnemann e del suo lavoro, dove si legge che Trine ama l'ottimo cibo e la buona compagnia. E' una Chef e food writer, che gestisce anche la sua azienda di catering (è responsabile per l'alimentazione di 3.000 persone ogni giorno, solo a Copenaghen), viaggia spesso per il mondo, per far conoscere i piacere della cucina scandinava ad un pubblico nuovo. E' promotrice dell'utilizzo di alimenti sostenibili e di provenienza biologica.
Le materie prime nella cucina scandinava, sono comuni alla maggior parte del nord Europa, Nord America e Russia, e Trine sostiene che il derivi tutto dalla Scandinavia... solo che loro non l'hanno ancora ammesso!
Ha scritto cinque libri di cucina nella sua terra nativa, la Danimarca, e anche due in inglese, The Scandinavian CookBook (2008) e The Nordic Diet (2009), entrambi pubblicati da Quadrille. Scrive per il sito www.zesterdaily.com, e appare regolarmente su riviste e giornali in America e in Gran Bretagna, così come nella natia Danimarca. Trine vive a Copenaghen con il marito, e ha due figli adulti. Questo è il suo sito web www.trinehahnemann.com

La prima ricetta che ho scelto dal libro è un dolce, semplice e profumato!
Questa è una torta tipica, per accompagnare il tè pomeridiano durante tutti i mesi invernali. In questo caso, la torta "indossa" il vestito della festa, perchè è stata decorata con dei cuori di cioccolato bianco. L'utilizzo delle spezie nella cucina Scandinava, è una tradizione che risale al Medioevo.

La Gaia Celiaca, si è presa un periodo di ferie dal blog, i suoi impegni richiedono tutta la sua attenzione, ma noi l'aspettiamo e speriamo che torni prestissimo, vero Gaia?

Dalle altre pimpanti Starbookers, troverete altre idee per un Natale "nordico":

Ale di Menù Turistico - Pepper cookies 
Crisitna Vissi di cucina - Hallon cookies (biscotti al lampone) 
Roby di Lechategoiste - Red cabbage
Emanuela di Arricciaspiccia - Meatballs e pickled beetroot 
Stefania l'Arabafelice - Almond Iced Hearts
Mapi di La Apple Pie di Mary Pie - Apple Æbleskivers
Patty di Andante con Gusto - Brown Cookies





tra parentesi le mie note

Ingredienti per 12 persone

225g di burro salato, più quello per lo stampo
4 uova grandi (a temperatura ambiente)
225g di zucchero Muscovado
330g di farina bianca 00
2 cucchiaini da tè di lievito in polvere (per dolci)
1 cucchiaino da tè di cannella macinata
1 cucchiaino da tè di zenzero macinato
100ml di latte intero
la scorza di un'arancia non trattata, grattugiata finemente
200g di cioccolato bianco di buona qualità (a me ne è servito meno della metà), più quello per "incollare" (facoltativo)
zucchero al velo, per servire (facoltativo)

Preriscaldare il forno a 175°C, imburrare (ed infarinare) uno stampo da torta di 22cm di diametro (o usarne uno a forma di cuore, che misuri 22cm di lunghezza nel punto più largo). Sciogliere il burro rimanente e farlo raffreddare. Sbattere le uova (ribadisco, a temperatura ambiente altrimenti non si montano a dovere) e lo zucchero in una ciotola grande, fino a quando il composto "scrive" per 8-10 secondi, dopo che la frusta è stato tolta (un pò come si fa per il Pan di Spagna, ci vorranno 6-8 minuti circa). Setacciare insieme la farina, il lievito, la cannella e lo zenzero. Mescolare la farina e il latte, alternativamente e poco alla volta nel composto di uova, solo il necessario per unire gli ingredienti. Aggiungere la scorza d'arancia, mescolando il meno possibile. Infine, mescolare il burro fuso nella miscela. Versare il composto nello stampo ed infornare per 50-55 minuti. Far raffreddare su una gratella (attendere almeno una decina di minuti prima di sformare il dolce, e  posizionarlo sulla gratella).
Fondere il cioccolato bianco (dolcemente, a bagnomaria o nel microonde), versarlo in una sac a poche piccola con bocchetta piccola, e formare dei cuori su un foglio di carta forno. Aspettare che i cuori si solidifichino (io li ho messi un pò in frigorifero), poi posizionarli sopra la torta, incollandoli, se volete, con altro cioccolato bianco fuso. Cospargere con zucchero al velo, se volete, e servire (con un buon tè!).

Note personali. Il dolce è delizioso ,profumato e morbido. La ricetta è semplice, basta osservare gli accorgimenti che ho scritto tra parentesi e non avrete problemi. Qualche precisazione in più, nel procedimento della ricetta da parte dell'autrice, sarebbe stato opportuno...

martedì 13 novembre 2012

Madeleines salate al Lou Blau, Gran Kinara e nocciole

Conoscevo già le piemontesi Fattorie Fiandino , ma avevo provato solo il loro burro salato 1889, finora. Quando ho letto del contest organizzato da loro, in collaborazione con alcuni blog, tra cui quello di Ady di Diario di una Passione, mi sono iscritta e mi è arrivato a casa un bel pacco con i loro prodotti :-) Oltre al burro salato e non, prodotto anche con panne riposate, c'erano diversi formaggi. Io ho deciso di utilizzare, per la mia ricetta, due formaggi prodotti con caglio vegetale metodo Kinara, esclusivo delle Fattorie Fiandino: il Lou Blau, che è un erborinato, e il Gran Kinara, il primo formaggio a lunghissima stagionatura prodotto con questo metodo. Il caglio vegetale viene prodotto partendo dai fiori della Cynara cardunculus (il cardo selvatico che cresce spontaneo in tutto il bacino del mediterraneo), grazie ad un'intuizione che fu del "Nonno Magno", poi perfezionata ed affinata dai suoi discendenti, i cugini Egidio e Mario Fiandino.




Ingredienti per 9 Madeleines

80g di farina bianca 00
2 uova
6g di lievito per torte salate istantaneo
5 cucchiai di olio di semi di arachidi (o girasole)
1 cucchiaio e ½ di nocciole tritate
15g di Gran Kinara grattugiato
50g di Lou Blau
sale e pepe


In una ciotola, setacciare la farina con il lievito, e aggiungere ½ cucchiaino da caffè di sale. Separare  i tuorli dagli albumi.Unire i tuorli e mescolare con un cucchiaio di legno. Sbattere leggermente gli albumi, senza montarli, quindi aggiungerli al mix di tuorli e farina. Versare l'olio e mescolare energicamente con una frusta. Aggiungere il Gran Kinara grattugiato e pepare a piacimento. Aggiungere il Lou Blau sbricolato e schiacciato con una forchetta, le nocciole e mescolare. Far riposare il composto in frigorifero, coperto con pellicola per alimenti, per almeno 3-4 ore. Il riposo in frigorifero è necessario per creare lo shock termico, che permetterà la formazione della classica gobbetta sulle madeleines. Riscaldare il forno a 220-230°C. Versare un cucchiaio di composto in uno stampo da Madeleines, precedentemente imburrato ed infarinato, se necessario (io uso quelli in silicone: non imburro e non infarino). Infornare le madeleines sul ripiano centrale del forno e cuocere per 6 minuti, poi abbassare il forno a 190°C e cuocere per altri 8-9 minui, o finchè i bordi delle madeleines saranno dorati ma non bruciati! Sformare le madeleines e servirle calde o a temperatura ambiente, con un piatto di formaggi e/o salumi, ma anche da sole, per un aperitivo gustoso. Se preparete le madeleines in anticipo, prima di servirle, riscaldatele in forno a 100°C per 5 minuti: saranno ancora più buone!
Con questa ricetta partecipo al contest delle Fattorie Fiandino.


mercoledì 7 novembre 2012

Irresistibile "Crostata al cioccolato..."


Questa deliziosa crostata, ha fatto capolino nella mia cucina diverso tempo fa, e me ne sono innamorata al primo assaggio, così come chi l'ha assaggiata... Quando l'ho vista sul blog della bravissima Pinella, non ho resistito e l'ho provata subito! Da allora, l'ho già preparata diverse volte e, finalmente, l'ho anche fotografata :-) Provatela perchè è veramente buonissima...!!! Il guscio è fatto con una frolla a cui va aggiunto un pò di lievito, mentre il ripieno è costituito da una sorta di budino al cioccolato... Eccola:





tra parentesi le mie (piccole) modifiche

Ingredienti (per uno stampo da 26-28 cm)
Per la frolla:
500 gr di farina
250 gr di burro
200 gr di zucchero al velo
4 tuorli
due cucchiaini di lievito (io uno solo)
scorza grattugiata d'arancia o i semini di mezzo baccello di vaniglia (per me vaniglia)
sale (un pizzico)

Per la crema al cioccolato :

200 gr di zucchero
200 gr di cioccolato fondente al 70%
100 gr di farina
60 gr di burro
1 litro di latte
1 bicchierino di rum
Preparare la crema. Mettere in una casseruola la farina, lo zucchero, il cioccolato grattugiato e unire, poco per volta, il latte caldo. Cuocere, sempre mescolando, fino a quando la crema si sarà ben addensata. Togliere dal fuoco e aggiungere il burro crudo e il rum. Lasciar raffreddare, mescolando ogni tanto (o coprire con carta oleata a contatto diretto della crema, per evitare la formazione della crosticina).
Preparare la frolla. Intridere il burro (tagliato a pezzetti) con lo zucchero al velo, unire i tuorli, la vaniglia, la farina setacciata con il lievito e il sale. Impastare velocemente e formare una palla. Avvolgere nella pellicola per alimenti, o in carta oleata, e far riposare per mezz'ora in frigorifero.
Imburrare ed infarinare lo stampo per crostata e rivestirlo con la frolla stesa a ½cm di spessore. Coprire con un foglio di carta forno, riempire con fagioli secchi, o con le apposite sfere, e cuocere a 175°C per 10 minuti circa. Togliere la carta forno, con i fagioli o i pesetti, dalla frolla, e ripassare in forno per 5 minuti (per far asciugare la base). Versare la crema ormai fredda, ed infornare per 5 minuti circa. Il passaggio in forno per 5 minuti, serve per far rassodare un pò la crema, in modo da poterci posizionare le strisce di frolla, evitando che affondino... Mentre la crema si rassoda, stendere delle strisce di frolla, che andranno a formare la griglia della crostata. Durante la cottura, prestare attenzione affinchè la crema non raggiunga il bollore, coprendo, se necessario, con una teglia da biscotti.
Si può conservare la frolla avanzata in frigorifero, avvolta nella pellicola per alimenti fino ad un paio di giorni, oppure in freezer, stesa e arrotolata nella carta forno. Prima di utilizzarla, farla scongelare dolcemente in frigorifero.
Se utilizzo lo stampo da crostata con il bordo non molto alto, mi avanza della crema, che mi mangio da sola :-) oppure, seguendo i consigli di Pinella, potreste preparare delle piccole tortine.
Buon appetito!!!

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