martedì 22 ottobre 2013

Uova alla Benedict, con zabaione agli spinaci, crema di zucca, miele e arancia e prosciutto affumicato per l'MTC di Ottobre 2013

Non ho mai (ancora) viaggiato in America, cioè, fisicamente non ci sono mai stata, ma di viaggi "fantastici" ne ho fatti parecchi negli States, fin da bambina, sognando di andarci il prima possibile. Ma questo non è successo e tra non molto ci sarà il mio compleanno... Amore, recepito il messaggio...?!? Qualche occasione l'ho avuta, ma senza che si concretizzasse. Ho un cognato americano, di San Francisco. Mia sorella maggiore passa l'estate dalla suocera, insieme a mio nipote, che tra summer camps & co si diverte da matti. Loro di colazioni americane ne hanno fatte parecchie, io nessuna! Però ho fatto parecchie "colazioni alla tedesca" con Oliver. E' grazie a lui che ho iniziato ad apprezzare il cibo salato anche alla mattina. Non nella vita di tutti i giorni, visto che mi alzo molto presto, e non appena sveglia perché ho lo stomaco chiuso! Ma il sabato o la domenica sì, e mi piace parecchio. Trovo che questo sia un risveglio in totale relax, sereno e goloso! Senza sveglie che mi fanno saltare giù dal letto per recarmi al lavoro... 
Così, quando Roberta del blog La valigia sul letto, dopo aver vinto l'MTC di Settembre (con i suoi plin), ha deciso di proporre la Colazione americana con le Eggs Benedict, ero felice, curiosa e felice di viaggiare verso gli USA. Da qualche parte si deve pur iniziare!!!
Prima novità per me, gli english muffin, che conoscevo già, ma solo "di vista". Mai mangiati e mai preparati. Questa era l'occasione giusta per farlo, ma con una piccola aggiunta, il pepe macinato nell'impasto, per dargli più carattere. Le uova alla Benedict vengono tradizionalmente servite con la salsa olandese. Io ho deciso di servirle con uno zabaione salato agli spinaci. L'accostamento mi piace e ricordavo di averlo visto sul bellissimo libro del maestro Michel Roux- Uova. 
Per accompagnare le uova ho pensato al prosciutto cotto affumicato, è delizioso e va d'accordo con tutti gli altri protagonisti della colazione :-). 
La protagonista dolce è stata una crema di zucca, arancia e miele di castagno... Halloween si avvicina! Chiude il cerchio la spremuta di arance e clementine, con un pizzico di zenzero.
Dimenticavo... più che una colazione, quella di domenica è stata quasi una merenda, visto che, tra una preparazione e l'altra, abbiamo fatto "colazione" alle 14... Nell'attesa, Oliver si era già spazzolato la metà degli English muffin!!! ..
E poi chiamano Fast food il cibo americano...





Ingredienti e procedimento per due colazioni

Per gli English muffin (vi riporto la ricetta di Roberta, con dosi dimezzate)


225 g di farina forte per pane 
115 ml latte
25 ml di acqua
3 g lievito di birra secco
1 cucchiaini di zucchero
½ cucchiaino di sale
½ cucchiaino da caffè di pepe nero (o bianco), macinato al momento (mia aggiunta)

"In un pentolino, unite il latte e l'acqua e fate intiepidire a fuoco dolce. Versate il lievito nel liquido insieme ai due cucchiaini di zucchero, Mescolate rapidamente con una forchetta o una piccola frusta per far sciogliere il lievito e lasciate riposare per una decina di minuti, finche' in superficie si sara' formato un sottile strato di schiuma. 
Setacciate la farina in una terrina e versate nel centro il liquido con il lievito, mescolando dapprima con una forchetta e poi con le mani, incorporando a poco a poco la farina fino a che avrete un impasto non troppo sodo. Versate l'impasto sul piano di lavoro infarinato e incorporate a questo punto il sale. Impastate energicamente per almeno dieci minuti, unendo pochissima altra farina se dovesse risultare troppo appiccicoso. Alla fine dovrete ottenere un panetto liscio e vellutato come il culetto  la gota di un bambino. Ungete una di burro una capace ciotola, rotolateci dentro il panetto e ponete a lievitare in luogo tiepido per almeno un'ora o finche' non sara' raddoppiato di volume.
Rovesciate nuovamente l'impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato e appiattitelo con le mani, facendo uscire tutta l'aria, fino ad uno spessore di circa 1,5 cm, ma non di piu'.
Con un taglia biscotti di 7,5 cm di diametro, ricavate dei dischi di pasta che metterete su una placca da forno infarinata. Rimpastate i ritagli e ricavate altri dischi fino ad esaurimento della pasta. Lasciate riposare i muffins per 15/20 minuti, coperti da un panno o da un'altra teglia rovesciata.
Scaldate a fuoco medio una padella antiaderente a fondo spesso o, ancora meglio, in ghisa.
Disponeteci 4 muffins alla volta, riducete la fiamma e fateli cuocere per 4 o 5 minuti per ogni lato. 
Devono rimanere molto soffici e non seccarsi, ma se avete l'impressione che non si siano ben cotti all'interno o sui bordi, potete trasferirli in forno a 180 gradi e farli cuocere per altri 3 o 4 minuti."
Grazie Roberta, ricetta perfetta!





Per le uova in camicia 

4 uova 
 cucchiai di aceto di vino bianco
acqua q.b.

Per la cottura, ho seguito il metodo di Michel Roux (mi ha aperto un mondo sulle uova!) 
Riempire d'acqua a metà una casseruola capiente, e profonda dieci cm. Aggiungere l'aceto e portare ad ebollizione. Non salare l'acqua. Il sale non fa rapprendere l'albume che si riempie di forellini. Sgusciare l'uovo in una ciotolina e versarlo delicatamente nell'acqua in ebollizione. Fare lo stesso con le altre uova, ma non cuocerne più di 4 alla volta. Cuocere per 1 minuto e ½ circa (dipende dalla grandezza delle uova). Con una schiumarola, prelevare il primo uovo dall'acqua e controllarne la cottura, premendo leggermente con un dito. Se la cottura è quella desiderata, servire subito l'uovo, oppure raffreddarlo in una ciotola d'acqua ghiacciata. per 10 minuti. Le uova cotte si possono conservare nell'acqua fredda, in frigorifero, fino a due giorni. Con un coltellino, rifilare le uova per dargli una forma omogenea.




Per la crema di zucca 

150 g di zucca (di una varietà adatta per dolci), al netto degli scarti
50-60 ml di succo d'arancia
20 g di zucchero di canna (la quantità di zucchero dipende dal tipo di zucca e dalla dolcezza delle arance)
1 cucchiaio di miele di castagno
1 cucchiaio di semi di zucca
½ cucchiaio di zucchero semolato
100 ml di panna fresca
scorza d'arance candite, a piacere

Tagliare la zucca a dadini. Versare il succo d'arancia in un pentolino insieme allo zucchero di canna e portare ad ebollizione. Aggiungere la zucca e cuocere per 10 minuti circa, poi frullare con il frullatore ad immersione fino ad ottenere una purea. Unire il miele di castagno e lasciar raffreddare. Nel frattempo mettere i semi di zucca e lo zucchero semolato in un pentolino d'acciaio inox, tostare i semi finché lo zucchero si caramella leggermente. Trasferire immediatamente su un foglio di carta forno, separando i semi tra di loro e lasciar raffreddare. Montare la panna ben ferma, mischiarne un cucchiaio alla purea di zucca e mescolare per ammorbidire il composto, poi unire il resto della panna, mescolando delicatamente e dal basso verso l'alto. Riporre in frigorifero. Al al momento di servire, cospargere con i semi di zucca caramellati (sono una droga!) e l'arancia candita). La ricetta di questa deliziosa crema, l'ho trovata su un opuscolo di un supermercato, a cui ho apportato qualche piccola modifica.



Spremere delle arance e delle clementine in uguale quantità, unire dello zenzero in polvere (quantità a piacere) e mescolare bene.

Per lo zabaione agli spinaci (da una ricetta di Michel Roux - Uova)

150 g di spinacini
2 tuorlo
40 g di burro a dadini
sale e pepe macinato al momento

la dose va bene per 4 persone, ho preferito così perché temevo che, con un solo tuorlo, avrei avuto problemi nella lavorazione lavorazione.

Lavare gli spinacini e scolarli bene. Versare 50 ml d'acqua in un pentolino, con un pizzico di sale, e portare ad ebollizione. Immergervi gli spinaci e cuocerli per un minuto. Trasferire tutto nel bicchiere del frullatore ed azionarlo per 1 minuto. Filtrare la purea in una ciotola, attraverso un colino a maglie strette. Appoggiare la ciotola su un'altra riempita di ghiaccio, per far raffreddare velocemente la purea.
Riempire per due terzi una pentola (abbastanza grande da contenere una ciotola dal fondo bombato - bastardella) di acqua calda e metterla su fuoco dolce. Versare la purea di spinaci nella bastardella e metterla sulla pentola. Unire i tuorli, mescolando con una frusta. Sbattere ininterrottamente il composto per 8-10 minuti, montandolo a nastro. Quando la temperatura raggiunge i 70°C, lo zabaione è pronto. Togliere la bastardella dalla pentola, unire il burro a dadini poco alla volta, ottenendo un composto lucido. Aggiustare di sale e pepe e servire subito.
Passare sulla piastra calda una fetta spessa circa ½ cm di prosciutto cotto affumicato (Praga). Porzionare e servire insieme alle uova.

Comporre il piatto. Tagliare i muffin a metà e tostarli in una padella antiaderente. Appoggiarci sopra le uova in camicia, versare lo zabaione sopra alle uova, mettere anche il prosciutto caldo, la crema fredda, la spremuta di agrumi e servire subito. 
Buona colazione!!!

Con questa ricetta partecipo all'MTChallenge di Ottobre 2013

lunedì 21 ottobre 2013

A Trio of Biscotti

  
Questi deliziosi biscotti di Paul Hollywood, si trovano nella capitolo dei pani continentali
Dall'introduzione alla ricetta del libro Bread, l'autore spiega che questi biscotti nascono nel 13 ° secolo. L'impasto viene cotto in un filoncino, poi tagliato a fette e cotto di nuovo in modo da asciugarlo e renderlo croccante, da qui il nome di biscotti, che significa "cotto due volte" (ma questo lo sapevate già, vero?) Ci sono molti modi diversi per insaporire i biscotti. Deliziosi con  il tè o il caffè, e tradizionalmente immersi nel Vin Santo o in un vino dolce. Queste sono tre delle varianti preferite da Paul Hollywood. Io ho preparato la versione con pistacchi e mirtilli rossi, e quella con cioccolato, mandorle e arancia.

 
A Trio of Biscotti
da Paul Hollywod's Bread di Paul Hollywood
 
Ingredienti per 15-20 biscotti


Per l'impasto base
250 g di farina bianca, più quella per spolverare, più 30 g per la versione al cioccolato

½ cucchiaino da tè di lievito (per dolci)250 g di zucchero semolato
2-3 uova medie, sbattute
 
Per la versione ai mirtilli rossi e pistacchio
220 g di pistacchi sgusciati (non salati)
125 g di mirtilli rossi (cranberries)
la scorza di un limone (biologico), grattugiata finemente
Per la versione alle nocciole e datteri
200 g di nocciole sgusciate
125 di datteri snocciolati
la scorza di un limone (biologico), grattugiata finemente
Per la versione al cioccolato, mandorle e arancia
50 g di cioccolato fondente di buona qualità
135 g di mandorle pelate (per un mio errore di traduzione le ho tostate, forse è pure meglio)
50 g di gocce di cioccolato (fondente)
la scorza di un'arancia (biologica), grattugiata finemente
½ cucchiaino da tè di estratto di vaniglia (per me i semi di mezzo baccello)
Riscaldare il forno a 140°C. Se avete un forno statico, che 
è la scelta migliore per questa ricetta, vanno bene 160°C. Foderare una teglia con carta da forno o con un foglio di silicone, anche se la teglia è antiaderente. Mescolare farina, lievito e zucchero in una ciotola. Incorporate le uova sbattute, un po 'alla volta, assicurandosi che ogni aggiunta si sia ben incorporata prima di aggiungere la successiva. Continuate fino ad avere un impasto sodo, Può non essere necessario aggiungere tutte le uova, perché l'impasto non deve essere appiccicoso. Se state facendo i biscotti al cioccolato, aggiungete anche la parte in più di farina, e prestare attenzione alla quantità di uovo che si aggiunge, perché il cioccolato fuso renderà l'impasto più appiccicoso.
 
Adesso è il momento di aggiungere gli aromi preferiti. Le quantità indicate sono sufficienti per aromatizzare un'intera dose di impasto. 
Per i biscotti al pistacchio e mirtilli rossi, tritare grossolanamente il pistacchio e i mirtilli, ed aggiungerli all'impasto insieme alla scorza di limone (io non li ho tritati, mi piaceva l'idea di sentirli di più al morso...). Mischiare gli ingredienti all'impasto con le mani, finché saranno uniformemente incorporati.
 
Per i biscotti alle nocciole e datteri, tritare grossolanamente le nocciole, tenendone qualcuna intera. Tritare grossolanamente anche i datteri ed unire tutto all'impasto insieme alla scorza di limone, usando le mani, finché saranno ben amalgamati.
 
Per i biscotti al cioccolato, mandorle e arancia, sciogliere il cioccolato in una ciotola a bagnomaria (io nel microonde), poi farlo intiepidire. Tritare grossolanamente le mandorle (in questo caso ho tritato le mandorle, sono decisamente più grandi dei pistacchi!). Unire il cioccolato fuso all'impasto, finché si sarà amalgamato uniformemente, in modo da ottenere un composto sodo. Unire le mandorle, le gocce di cioccolato, la scorza d'arancia e la vaniglia. Unire gli ingredienti all'impasto con le mani finché saranno ben amalgamati.
Dopo aver aggiunto gli aromi,  lavorare l'impasto su una superficie infarinata, delicatamente, poi dividerlo a metà e formare due lunghi rotoli del diametro di circa 4 cm ciascuno. Trasferirli su una teglia foderata con carta forno, distanziandoli 5 cm uno dall'altro, perché l'impasto si allargherà leggermente in cottura. Infornare per 30-35 minuti.
Far raffreddare i rotoli per 10 minuti (anche 15) lasciandoli sulla teglia, in modo che si rassodino un po', poi metterli su un tagliere. Tagliarli diagonalmente in fette di 2-3 cm di spessore, posizionarle sulla teglia (ve ne servirà una in più), con il lato tagliato verso l'alto. 

Rimettere in forno per altri 20-30 minuti o finché i biscotti saranno asciutti al centro, girandoli a metà cottura. Trasferirli su una gratella e lasciarli raffreddare completamente. Questi biscotti si conservano bene in un contenitore a chiusura ermetica per diverso tempo.

Note personali

Ottima ricetta, e di semplice esecuzione, se si fa attenzione alla consistenza dell'impasto durante la lavorazione. E' importante, come sottolinea Paul, aggiungere le uova poco per volta. Quando l'impasto sta insieme, ed è sodo e non appiccicoso, fermatevi.

mercoledì 9 ottobre 2013

Ciabatta per lo Starbooks

La "ciabatta" è un pane che piace molto in casa mia, ma io non l'avevo mai preparato, forse intimidita dall'idratazione di questo pane, che arriva al 75%, e dalla difficoltà di alcuni passaggi. Infatti, nell'introduzione alla ricetta, l'autore scrive che la ciabatta è una gioia da mangiare e da preparare, ma che l'impasto è difficile da gestire, perché bisogna riuscire a mantenerlo leggero. E' necessario impastare a lungo per cui, l'uso di un'impastatrice, è fortemente consigliato. Il contenitore oliato, aiuta a mantenere la forma e a far crescere il composto verso l'alto.
Nella ricetta che ho seguito viene utilizzata solo farina forte e bisogna preparare prima una biga (che deve lievitare per alcune ore), questo potrebbe giustificare l'utilizzo di sola farina forte. Ma la quantità di lievito può essere, a mio parere, diminuita, aumentando i tempi di riposo. Il pane sarà ancora più buono e profumato. La ricetta è arricchita da un'utilissima sequenza fotografica, che è molto preziosa per capire meglio i diversi passaggi della lavorazione.
Ho preparato queste ciabatte due volte in tre giorni, perché mi sono piaciute, e perché, 
al primo tentativo,  avevo utilizzato un contenitore di vetro, ben oliato, e l'impasto si era staccato con molta fatica, perdendo molti dei gas della lievitazione... Al secondo tentativo, con un contenitore di plastica (come scrive Paul nella ricetta), è stato più semplice. Ma in entrambi i casi, l'impasto tolto dal contenitore di plastica dopo la seconda lievitazione, aveva una consistenza molto più morbida di quello visto sul libro, e dopo la cottura, l'alveolatura era meno evidente.
 
 
 
Ciabatta
da Bread di Paul Hollywood
Ingredienti per 2 ciabatte
 
400 g di farina bianca forte (tipo Manitoba) più quella per lo spolvero
7 g di lievito di birra secco
300 ml di acqua fredda 
2 cucchiai di olio d'oliva (extravergine), più quello per oliare 
7 g di sale
semola di grano duro per lo spolvero
 
Unire metà della farina e metà del lievito con metà dell'acqua in una ciotola. Miscelare bene con un cucchiaio di legno, ottenendo una pastella densa. Coprire e lasciar lievitare per almeno 6 ore a temperatura ambiente (io ho messo tutto nel forno spento). Questo preimpasto (biga) dona un buon sapore al pane. 
Rovesciare l'impasto in un robot da cucina dotato di un gancio per impastare. Aggiungere il resto della farina il lievito e il sale (non metterlo in cima al lievito). Aggiungere l'olio e l'acqua rimanente e mescolare per 10-15 minuti, fino a quando l'impasto è filante e morbido. Dovreste essere in grado di allungare un pezzo di impasto fino a 30 cm.
Rovesciare l'impasto in un contenitore di plastica quadrato - da 12 cm di lato e 12 di altezza-  da 3 litri di capacità, ben oliato. Chiudere con il coperchio, anch'esso oliato. Lasciar gonfiare l'impasto finchè non ha raggiunto il coperchio, ci vorranno 1-2 ore circa (per il mio sono state necessarie più d 2 ore a 21°C).
Spolverare abbondantemente una superficie di lavoro con un mix di metà semola e metà farina. Spolverare anche una teglia da forno antiaderente oppure rivestirla con carta forno. Rovesciare delicatamente l'impasto sulla superficie infarinata e tagliarlo in due parti uguali con un coltello infarinato, tenendo più aria possibile all'interno dell'impasto. Tenendo ogni pezzo per le estremità, allungarlo delicatamente dandogli la forma allungata della ciabatta, sollevandolo e portandolo sulla teglia mentre lo fate. Spolverare i pani con il mix di farine.
Mettere la teglia in un ampio sacchetto di plastica, e lasciar lievitare ancora 15 minuti. Nel frattempo portare il forno a 220°C.
Infornare i pani e cuocerli per 30 minuti, o finché saranno cresciuti e ben dorati. Trasferire su una gratella e lasciar raffreddare.
Dopo aver provato queste ciabatte, non le comprerete più...!!!









 

venerdì 4 ottobre 2013

Vamos a tapear... "Acciughe fritte e gazpacho"

Durante l'estate appena trascorsa, il mio Amore ed io, abbiamo passato una parte delle nostre vacanze alle Baleari, nell'isola di Minorca. Abbiamo girato l'isola in lungo e largo con lo scooter, alla ricerca di calette e spiagge poco frequentate, che nel mese di Agosto è alquanto improbabile trovare, ma non impossibile...!
L'isola è una Riserva della Biosfera, con tanti pro, ma anche qualche contro...
Tra i prodotti tipici c'è l'ottimo Queso de Mahòn (formaggio di Minorca) D.O.P.,a base di latte vaccino crudo, a cui, talvolta, viene aggiunta una piccola percentuale di latte di pecora. Si trova nella versione curado (stagionato) o semi-curado (semi-stagionato): da provare! Noi ce ne siamo portati a casa un po'di quello prodotto dall'azienda S'arangi, premiata con il suo formaggio nel 2012.
A Minorca c'è anche una grande tradizione nell'artigianato calzaturiero, motivo per cui, insieme al formaggio e ad altre cosucce, abbiamo dovuto pagare l'extra charge per il bagaglio al volo di ritorno...
Tra i diversi ristoranti provati, quello che abbiamo preferito in assoluto, e che ci ha entusiasmato è il Ses Forquilles a Mahon, una delle due città principali. L'ambiente è informale, soprattutto al piano terra, mentre al piano superiore l'atmosfera è più elegante. Il menù è composto da deliziose tapas e da alcuni piatti principali. Alcuni piatti cambiano spesso, altri, come le patatas bravas e l'arroz negro (stupendi entrambi!) dovrebbero essere sempre presenti in lista. Le materie prime sono di alta qualità, così come la cucina, ed il servizio. Il personale è giovane, preparato e molto cordiale. Il rapporto qualità/prezzo...? Eccellente. Potrete cenare con 50 Euro in due. Tornerei a Minorca anche solo per cenare lì...
Una delle tapas che abbiamo assaggiato, erano delle alici fritte, avvolte da una sottilissima pastella, anzi, più che una pastella era quasi un foglio, accompagnate da un gazpacho al pomodoro: abbinamento stupendo! La freschezza del gazpacho si sposa magnificamente con le acciughe. 
La settimana scorsa ho comprato delle alici freschissime, e ho deciso di prepararle quasi come le avevo mangiate a Minorca. Quasi, perché io le ho impanate, ma vorrei scoprire come fare la pastella/foglio... Suggerimenti???
Comunque, anche la versione all'italiana ha riscosso notevole successo!!!







Ingredienti (per 4 persone come secondo, per 8 come tapas)

400 - 450 g di alici freschissime
2 uova intere
un cucchiaio di latte fresco
½ cucchiaino di prezzemolo fresco tritato
sale e pepe q.b.
150 g circa di pan grattatto 
olio di semi di arachidi per friggere

per il gazpacho

200 g di pomodorini maturi (tipo ciliegino o datterino,  io ho usato quelli di mia produzione :-)
½ fetta di pane bianco, senza crosta
½ peperoncino verde piccante, senza semi
la parte verde e tenera di un cipollotto*
un cucchiaino di aceto di mele
1-2 cucchiai d'olio extravergine d'oliva 
sale e pepe q.b.
acqua ghiacciata (se necessario)

* ho usato le foglie verdi, fini quasi come l'erba cipollina

Per prima cosa preparare il gazpacho, anche qualche ora prima di servirlo perché il gusto ci guadagna. Mettere i pomodorini, lavati ed asciugati nel frullatore, unire il pane tostato, spezzettato e ammollato in acqua fredda. Aggiungere anche il cipollotto, il peperoncino, l'aceto di mele e l'olio extravergine. Frullare fino ad ottenere una crema abbastanza liscia, regolare di sale e pepe, ed unire dell'acqua ghiacciata, se vorrete una consistenza più liquida, ma senza esagerare.
Pulire le acciughe come descritto qui o qui, e immergerle nelle uova sbattute con il prezzemolo, il latte, e un pizzico di sale e pepe. Impanarle con il pan grattato ed iniziare a friggerle, su entrambi i lati e fino a doratura, in 1 cm di olio di semi di arachidi portato a 170-180°C. Ci vorranno pochi minuti. Man mano che le alici saranno pronte, tenerle in caldo in forno a 80-100°C, mentre si friggono le altre. Scolare e far asciugare su carta assorbente da cucina. Servire le alici ben calde accompagnate dal gazpacho al pomodoro.


Qualche caletta poco affollata siamo riusciti a trovarla....

Buon appetito!

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